Sempre più spesso oggi si è portati, per migliorare le condizioni contrattuali a cambiare operatore ADSL.
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Estratto dal sito www.facile.it
Cambiare operatore ADSL e
attivare una nuova linea
Cambiare
l’operatore che
fornisce il servizio ADSL è diventata un’operazione piuttosto semplice, grazie
alle disposizioni dell’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni). L’utente che ha già un contratto ADSL attivo non deve far altro
che contattare il nuovo fornitore con cui vuole attivare il servizio e sarà
l’operatore stesso, da quel momento, a coordinare la disattivazione della
vecchia tariffa e l’attivazione della nuova.
Il tempo
massimo standard per il “passaggio di consegne” è di 30 giorni.
L’interazione tra gli operatori, peraltro, minimizza i possibili disservizi nel
periodo del passaggio, nel senso che il vecchio fornitore continua a garantire
il proprio servizio fino al momento dell’attivazione della nuova offerta: in
altre parole, non si rimane senza linea, se non per poche ore. L’unico compito
richiesto al cliente è la comunicazione al nuovo operatore del codice di migrazione, necessario per effettuare
il trasferimento nei tempi previsti. Il codice di migrazione è indicato su
tutte le fatture di pagamento del vecchio fornitore e nell’area riservata del
suo sito Web; in alternativa può essere richiesto contattando telefonicamente
il provider stesso.
Poiché il
contratto viene stipulato “a distanza”, ovvero tramite mezzi di comunicazione
quali telefono o Internet, sono previste regole particolari a tutela del
consumatore. In caso di contatto telefonico, il cliente potrà dare il suo
consenso alla registrazione della telefonata e dimostrare in tal modo
l’effettiva accettazione del contratto. In seguito, l’operatore con cui si è
scelto di attivare la tariffa invierà un modulo di conferma recante tutti i
dettagli dell’offerta: costi, modalità di pagamento, caratteristiche del
servizio, durata del contratto e così via.
Per quanto
riguarda i costi della migrazione, solitamente le compagnie richiedono
un contributo di alcune decine di euro se il recesso è anticipato rispetto ai
mesi di contratto previsti. Da notare che i costi richiesti per il passaggio ad
un altro fornitore sono quasi sempre inferiori rispetto a quelli per
l’effettiva cessazione del servizio.
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